Letture e Albo Illustrati

Insegnare ai bambini a riconoscere le emozioni grazie agli albo illustrati

Gli albo illustrati sono potenti strumenti per aiutare i bambini a riconoscere le loro emozioni, imparando a gestirle.

Proprio per questo spesso vengono chiesti consigli di lettura sul tema delle emozioni ed ecco perché oggi ho scelto di consigliarvi un albo illustrato dedicato a questo tema.

Si chiama “I draghi di Alice” ed è un albo illustrato che insegna ai bambini a riconoscere le loro emozioni, attribuendo a ciascuna di esse la giusta importanza. In questo albo, le emozioni sono rappresentate visivamente sotto forma di “draghi”. Grazie a questa rappresentazione visiva, i bambini potranno riconoscere ogni emozione e le sue caratteristiche. Inoltre, comprenderanno che spesso le emozioni non sono “entità singole” ma si accompagnano nelle loro manifestazioni, presentandosi talvolta insieme.

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Imparare a gestire le emozioni dei bambini, aiutandoli a riconoscerle

L’infanzia è un periodo di esplorazione e scoperta, non solo del mondo esterno, ma anche di quello interiore. In questo viaggio di crescita, una delle bussole più preziose che possiamo fornire ai bambini è la capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni. L’educazione emotiva non è un lusso, ma una necessità fondamentale che pone le basi per un benessere psicologico duraturo, relazioni sane e successo nella vita adulta.

Riconoscere e nominare: il primo passo verso la consapevolezza

Il primo e più cruciale passo nell’educazione emotiva è aiutare i bambini a dare un nome a ciò che provano. Le emozioni, specialmente quelle intense come la rabbia, la paura o la frustrazione, possono essere vissute come un’onda travolgente. Quando un bambino è in grado di dire “Sono arrabbiato” o “Mi sento triste”, quel sentimento confuso e totalizzante inizia a trasformarsi in qualcosa di riconoscibile, e quindi, gestibile.

Questo processo, noto come “alfabetizzazione emotiva”, arricchisce il vocabolario del bambino. Non si tratta solo di distinguere tra gioia e tristezza, ma di cogliere le sfumature: la differenza tra fastidio e ira, tra malinconia e disperazione. Più il lessico emotivo è granulare, maggiore sarà la capacità di auto-comprensione e, di conseguenza, di autoregolazione. Genitori e insegnanti fungono da specchio, riflettendo e verbalizzando l’emozione provata dal bambino (“Vedo che sei frustrato perché il gioco non funziona”), trasformando un’esperienza interna caotica in un’informazione comprensibile.

La regolazione emotiva

Una volta che l’emozione è stata identificata, la sfida successiva è la sua gestione. Insegnare la regolazione emotiva non significa sopprimere le emozioni “negative”, ma piuttosto indirizzarle in modo costruttivo. Le emozioni non sono né buone né cattive; sono semplicemente indicatori del nostro stato interiore e delle nostre relazioni con l’ambiente circostante. Reprimere un’emozione, come la tristezza o l’ansia, insegna al bambino che quel sentimento è inaccettabile, spingendolo a nasconderlo o a somatizzarlo.

Al contrario, un approccio sano incoraggia l’espressione, pur ponendo limiti ai comportamenti disfunzionali. Si può dire: “Capisco che sei arrabbiato, ma non puoi tirare gli oggetti.” In questo modo, si convalida il sentimento ma si insegna che esistono modi accettabili e non violenti per sfogarlo. Strategie semplici, come respirare profondamente, allontanarsi per calmarsi o verbalizzare il proprio bisogno, diventano strumenti di auto-controllo che il bambino potrà utilizzare per tutta la vita.

Benefici a lungo termine

I benefici dell’educazione emotiva vanno ben oltre la calma immediata. Un bambino emotivamente consapevole è anche un bambino più empatico. Avendo compreso e accettato il proprio mondo emotivo, è in grado di riconoscere e validare i sentimenti degli altri, ponendo le basi per relazioni interpersonali più profonde e significative, e prevenendo fenomeni come l’aggressività e il bullismo.

Inoltre, la capacità di gestire la frustrazione e lo stress rende i bambini più resilienti. Sviluppano l’abilità di superare gli ostacoli senza sentirsi sopraffatti o rinunciare. A livello scolastico, l’intelligenza emotiva si traduce in una migliore concentrazione, minore ansia da prestazione e, spesso, un maggiore successo accademico. In età adulta, questa competenza sarà un fattore determinante per la soddisfazione personale e professionale.

Il ruolo di genitori e insegnanti

Il cammino verso la consapevolezza emotiva è un processo di apprendimento che avviene primariamente attraverso l’osservazione e la relazione. Genitori e insegnanti sono i primi e più importanti “allenatori emotivi”. Dare l’esempio, verbalizzando le proprie emozioni in modo appropriato (“Sono preoccupato per la riunione di lavoro, ma farò del mio meglio”), e creare un ambiente di ascolto attivo e non giudicante, sono azioni fondamentali.

L’educazione emotiva è un investimento di tempo e pazienza, ma i risultati sono inestimabili: cresceranno individui più sereni, equilibrati, capaci di auto-riflessione e in sintonia con il proprio mondo interiore. Insegnare a un bambino a sentire è il regalo più prezioso che possiamo fargli per affrontare la complessità della vita con fiducia e competenza.

A presto,

Deborah